venerdì 31 dicembre 2021

Rapporto Letture 2021

 Rapporto Letture 2021

Come di consueto a fine anno, un breve resoconto delle letture più interessanti di questo anno. Ho letto in totale 41 libri, in linea con i due anni precedenti e anzi in leggera risalita, seppur ben lontano dagli anni d'oro. Quelli che seguono sono quelli su cui voglio spendere poche righe:



Trilogia della Rivelazione Alastair Reynolds

Il minimo che si possa dire è che Reynolds scrive veramente bene. Il peggio che si possa dire è che i suoi romanzi sono lunghi e la sensazione è che forse qualcosina si poteva tagliare. Dopo 3 romanzi della trilogia e un quarto ambientato nello stesso universo posso comunque ritenermi soddisfatto, ma non conquistato. Il fascino del mistero che permea la prima metà del primo libro va lentamente a morire e priva di quel quid il resto dei romanzi.


Malerba Carmelo Sardo & Giuseppe Grassonelli

La storia di Giuseppe, figlio di mafiosi, ragazzo spaccone e spensierato che fugge da tutto e si ritrova catapultato in una faida mortale. Le sue riflessioni, le sue richieste di fronte alla società che lo ha messo ai margini per le sue colpe, che riconosce. Ho trovato questo libro notevole proprio perché è il racconto di un uomo che ha vissuto una vita molto diversa da quelle che io e voi abbiamo sperimentato. Non ho simpatia per Carmelo, che trovo un giornalista mediocre e fazioso, ma questo è comunque un libro che ho apprezzato.


L'Unico e la sua proprietà Max Stirner

Senza alcun dubbio la miglior lettura del 2021 e certamente tra le letture più importanti della mia vita. Un manifesto anarchico di spietata lucidità, un saggio cinico, chiaro, preciso. 
Non posso dirvi di più, perché la chiave di lettura per capire qualsiasi cosa vi dica è in questo libro. Senza averlo letto fatichereste a capire. Come probabilmente non capirete la citazione di seguito: 
Le lamentele e le petizioni appartengono solo ai mendicanti.


1177 a.c. Il collasso della civiltà Eric H. Cline

Per un appassionato di Storia è un libro affascinante, un viaggio in popoli e paesi che a scuola si toccano rapidamente in quel viaggio che serve per avvicinarsi all'Impero Romano. 


21 Lezioni per il XXI secolo Yuval Noah Harari 

Harari è un affabulatore. I suoi saggi sono rilfessioni lucide e precise, scritte facili facili per un pubblico il più generalista possibile. Se avete già letto altro di simile potrebbe sembrarvi banale, in caso contrario sarà una rivelazione.


Liberi di Crederci  Quattrociocchi & Vicini 

Questo è un libretto agile agile scritto da chi si occupa quotidianamente di ricerca, di polarizzazione sul web, di fonti di dati, di come ci informiamo e di come crediamo di esserlo. Se volete capire come potreste sbagliarmi su tutto, questa è la lettura giusta.


Le 17 equazioni che hanno cambiato il mondo Ian Stewart

Stewart spiega in modo affascinante come la storia dell'umanità sia cambiata attraverso scoperte straordinarie. Nell'elencare 17 equazioni scelte tra le più importanti, racconta i contesti che ne hanno reso possibile o necessaria la rispettiva scoperta, nonché le conseguenze principali.


La Fisica del Nulla James Owen Weatherall

Libro che vorrei rileggere e che credo rileggerò. Nel leggerlo, da umile appassionato che non sa nulla quando si comincia a parlare tecnicamente, ho trovato l'illuminazione su concetti che faticavo enormemente a comprendere (ad esempio la famosa dualità onda-particella, per non parlare della controintuitiva energia del vuoto). Inutile dire che per la luce che ha portato nella mia mente è finito di corsa nella lista dei miei libri preferiti.


Un'Inedita Sicilia Angelo Amato

Raccolta di articoli scritti negli anni e pubblicati su un periodico locale. Nel leggerlo mi sono reso conto di quanta parte della storia della mia terra ignorassi. Se un articolo breve scatena nel lettore la curiosità e il desiderio di saperne di più allora ritengo abbia colto nel segno.


Paolo Maldini, 1041 Diego Guido

Capitano mio capitano. Leggere di Maldini nelle parole di un mio praticamente coetaneo, ritrovare nelle sue parole le stesse emozioni che scatenava nel bambino che ero il semplice sentire il suo nome. Un viaggio nell'infanzia prima e nell'adolescenza poi.





domenica 28 marzo 2021

Vaccini, scienza e diritto. E la voglia del capro espiatorio quotidiano.

Gira su facebook questa roba: “Il personale sanitario che non intende vaccinarsi ne ha tutto il diritto. A una condizione: si leva il camice, esce dall'ospedale, rinuncia allo stipendio e si rifà una vita altrove". Si tratta di una gran stronzata. Il perché è presto detto:

1. Giuridicamente è illegittima qualsiasi sanzione retroattiva: non si può punire qualcuno per una azione che nel momento in cui è stata compiuta non prevedeva alcuna pena.

2. Scientificamente è insensato in quanto al momento della pianificazione dei piani vaccinali si è lasciata libera scelta al singolo anche in quanto non esistevano dati in merito alla riduzione della trasmissione, ma solo della gravità della malattia. Fosse stato diversamente non esisterebbe obbligo di tampone o quarantena per i vaccinati contatti di positivi, né tantomeno di mascherina. Chi va blaterando di medici che non credono nella scienza dovrebbe per coerenza e onestà intellettuale pretendere che si dimettano in massa anche quanti fra i medici fumano, tanto per cominciare.

In relazione al punto 2 vi invito a ricordare che le decisioni vanno prese in base ai dati scientifici, lo ricordate sempre agli illetterati di scienza, poi fate esattamente la stessa cosa quando vi sentite triggerati: agite in preda al furore cercando un capro espiatorio.
In relazione al punto 1 vi invito a ripassare un po' di diritto. Osservo inoltre che le varie commissioni stabiliranno (irrazionalmente) delle sanzioni, alle quali seguiranno dei ricorsi che inevitabilmente (mi auguro) verranno accolti (vedi punto 1). Tutto questo con sommo divertimento per quanti hanno gettato la spugna e alle lenti della tragedia hanno sostituito quelle della farsa

In definitiva, tutta questa giostra, tutto questo colpevolizzarsi a vicenda, incrementerà il clima d'odio e garantirà a ciascuno i propri due minuti di odio quotidiano (Orwell, 1984).

Infine, in merito al concetto di libertà, vi invito a non abusarne nei vostri discorsi, che non ne capite nulla. 
Chiudo con queste parole di Rousseau: sento che non spetta a schiavi il parlar di libertà.
E quindi smetto anche io, che sono schiavo tanto quanto voi.

giovedì 31 dicembre 2020

Rapporto letture '19-'20

Rapporto letture combinato 2019-20        

Era mia abitudine, negli anni passati, redigere una sorta di riassuntino delle letture affrontate nei dodici mesi precedenti. Lo scorso anno, complice una sensibile riduzione dei libri letti, non ho mantenuto l'impegno. Allora, visto che il volume letto in questi due anni è comunque inferiore alle abitudini pre '19, ho deciso di provare a buttare giù qualcosa che valesse come rapporto letture per entrambi gli anni. Sono un po' arrugginito, abbiate pazienza e, se sbaglio, mi corigerete.


2019 (38 libri)

Le Particelle Elementari Michel Houllebecq

Houllebecq solletica qualcosa dentro di me, il suo cinismo lucido accompagnato dall'amara consapevolezza di un qualche romanticismo interiore insulta il mio essere e allo stesso tempo fa la corte alla mia (presunta) intelligenza. I suoi libri sono spesso racconti di sconfitti di successo, eterni insoddisfatti. Questo libro mi ha lasciato un vuoto senso di perdita, la sensazione che la vita mi stesse scivolando via, come fossi separato dal mondo da una sottile membrana che non ero in grado di rompere. Una profonda sensazione di aver gettato via le occasioni della vita per quell'ansia onnipresente di non essere. Oggi, scrivendo queste parole, non posso fare a meno di ricordare che proprio poche settimane dopo aver letto questo libro decisi di buttarmi in qualcosa che mi sembrava allora profondamente stupido ma che pure l'istinto mi diceva di seguire. Mi ha portato immensi guai e sofferenze, ma ad oggi non ne sono pentito. Mentirei se dicessi che la mia vita da allora non è cambiata, e a conti fatti forse questo libro, con il suo profondo decadentismo, ha avuto un ruolo non trascurabile nel mio percorso.

Sdraiato sotto la tenda, Michel attese l’aurora. Sul finire della notte scoppiò un temporale molto violento, del quale, stupendosene, ebbe un po’ paura. Poi il cielo si placò, cadeva una pioggia regolare e lenta. Le gocce colpivano la tela della tenda con un suono opaco, a qualche centimetro dal suo viso, ma Michel era al riparo dal loro tocco. Di colpo ebbe la sensazione che la sua intera vita sarebbe stata simile a quel momento. Lui avrebbe attraversato le umane emozioni, talvolta sentendosele vicinissime; altri avrebbero conosciuto la felicità o la disperazione; nulla di tutto ciò sarebbe mai riuscito a riguardarlo o a colpirlo. Quella sera, pur continuando a ballare, Annabelle non gli aveva staccato gli occhi di dosso. Lui aveva avvertito il desiderio di riscuotersi, ma non c’era riuscito; aveva avuto la nettissima sensazione di sprofondare in un’acqua gelida. Eppure tutto era eccessivamente calmo. Si sentiva separato dal mondo da qualche centimetro di vuoto che formava intorno a lui un guscio o un’armatura.


Serotonina Michel Houllebecq

Questo libro si muove nel solco del precedente, stesso autore e, per quanto le tematiche siano in parte differenti, simile è il tono di fondo. Io consiglio a tutti la lettura di Houllebecq, è un profondo conoscitore dell'animo umano. Se non vi toccherà perché le sue narrazioni sono diverse dalle vostre, almeno vi farà capire qualcosa sugli altri.

A ben guardare, la mia vita si era svolta comunque in maniera strana. Per molti anni, dopo la separazione da Camille, mi ero detto che prima o poi ci saremmo ritrovati, che era inevitabile perché ci amavamo, che, come si suol dire, bisognava lasciar cicatrizzare le ferite, ma in fondo eravamo ancora giovani, avevamo tutta la vita davanti. Adesso mi voltavo e mi accorgevo che la vita era finita, ci era passata accanto senza mai farci davvero dei gesti evidenti, poi aveva raccolto le sue carte con discrezione ed eleganza, con garbo, e si era molto semplicemente allontanata da noi; a dire il vero, guardando con attenzione, la nostra vita non era stata affatto lunga.


La Storia Infinita Michael Ende

Come tutti voi da bambino ho amato il film (se non lo avete visto andate a fustigarvi e cercate di recuperarlo), da adulto ho desiderato leggere finalmente il libro. I ricordi di me bambino si sono mescolati alle esperienze della vita adulta, ma leggere la morte di Artax (il suo volersi lasciar morire) mi ha colpito risvegliando alla coscienza il trauma di quella scena così forte che ancora oggi ho una sorta di terrore viscerale per le sabbie mobili.


Nelle Terre Estreme  Jon Krakauer

Famoso anche grazie al film omonimo, questo libro racconta di un ragazzo che decide ad un tratto di abbandonare la vita che tutti noi condividiamo per gettarsi in una esistenza libera da legami e immersa nella natura selvaggia. Selvaggia sul serio, con le conseguenze che questo comporta. Leggere queste pagine mi ha messo di fronte alla realtà della mia condizione di comodo integrato, della profonda vigliaccheria che forse tutti noi esercitiamo nel preferire le nostre comode esistenze al rischio di sperimentare realmente il senso della parola libertà.


Quel che Resta del Giorno Kazuo Ishiguro

Di Ishiguro avevo già letto "Non Lasciarmi", con tematiche distanti da questo titolo ma con una certa malinconia di fondo che ho ritrovato in questa lettura. Narra di un uomo e della sua vita trascorsa entro rigidi schemi, all'interno di una narrazione che dava un senso alla sua esistenza, e del suo smarrimento di fronte ai tempi che cambiano e allo sgretolarsi di tutte quelle solide certezze entro le quali aveva inquadrato la propria esistenza. Quel che resta, alla fine, è la sensazione di quel che avrebbe potuto essere se con più coraggio si fosse lasciato andare seguendo le emozioni più che la ragione. Vi suona familiare?


I Nipoti di Zamjatin a cura di Mario Grasso

Questo libro mi è molto caro, regalatomi da una cara amica. Si tratta di una antologia di fantascienza sovietica e io, da grande appassionato, desideravo leggerlo. Il libro è ovviamente fuori commercio, si può ricercare presso le piattaforme dell'usato. La mia copia però non ve la cedo.


 Sapiens Yuval Noah Harari 

Harari è lucido, profondo, le sue trattazioni sono di ampio respiro e dipingono un affresco dell'umanità affascinante. Dopo aver letto questo libro ho deciso di procurarmi anche gli altri suoi testi stampati in Italia.

Miti e finzioni abituarono le persone, fin quasi dalla nascita, a pensare in un certo modo, a comportarsi in linea con certi parametri, a volere certe cose e a osservare certe regole. Crearono con ciò degli istinti artificiali che consentirono a milioni di estranei di cooperare con efficacia. Questo sistema di istinti artificiali si chiama cultura


Il Capitale Karl Marx

Lo metto in fondo, ma in realtà è il primo libro letto del 2019, seppur a un certo punto messo in pausa per la mole fuori categoria (quattromila pagine circa).
Una lettura illuminante, Marx era un fine pensatore, che in maniera precisa e puntuale illustra la terribile tragedia umana del capitalismo ottocentesco. Solo per la sua capacità di descrivere, categorizzare, merita un posto nell'Olimpo dei più importanti pensatori della storia umana. Le ingiustizie raccontate in questo libro entrano nella pelle, permettono di toccare con mano una realtà che oggi, in occidente, ci appare lontana. Eppure tale realtà esiste ancora in altre parti del mondo e, sinistramente, le perdita di terreno delle conquiste sociali negli ultimi decenni fa apparire sinistri presagi all'orizzonte. Nonostante il suo storicismo si sia dimostrato fallimentare, Marx resta comunque una lettura obbligata per chi voglia capire un po' del mondo in cui sta vivendo.



2020 (37 Libri)


Furore John Steinbeck 

Regalo a cui sono particolarmente legato, Furore è un libro che non può non accendere la rabbia sopita in fondo al vostro animo. Narra la storia di una famiglia spogliata di tutto quel che possiede a cause delle fredde leggi del mercato capitalista. Una storia in cui non esistono tutele, in cui è il mercato a decidere della vita e della morte, in cui l'autoregolazione significa che la gente morirà di fame. E forse riportare questo libro subito dopo Karl Marx ha un certo senso.


Respiro Ted Chiang

Chiang si inserisce nel filone della fantascienza speculativa (speculative fiction) e a me ricorda molto Greg Egan, che però spesso è più concentrato sulla Hard-SciFi. In ogni caso, le storie di Chiang sono sostanzialmente profonde immersioni nel concetto di libertà, non libertà sociale, bensì libertà in senso stretto: libero arbitrio. Leggere questa antologia è come fare un viaggio dentro noi stessi alla ricerca di quel qualcosa che ci rende unici, che ci rende esseri pensanti liberi e autodeterminati. In questo senso le storie di Ted Chiang sono illuminanti oltre che affascinanti, offrendo acuti balzi di prospettiva che hanno il potere di traslare le nostre convinzioni e capovolgere la visione del mondo del lettore attento. Io ho semplicemente amato il suo narrare, le emozioni intellettuali offerte da questo autore sono un trip mentale e danno dipendenza.

Considerate il fenomeno della luce che incontra l'acqua secondo un certo angolo, e che poi la attraversa secondo un angolo diverso. Spiegatelo dicendo che la differenza dell'indice di rifrazione ha causato il cambiamento di direzione della luce, e vedrete il mondo come lo vedono gli esseri umani. Spiegatelo dicendo che la luce ha reso minimo il tempo necessario per arrivare a destinazione, e vedrete il mondo come lo vedono gli eptapodi. Due interpretazioni molto diverse. L'universo fisico è un linguaggio con una grammatica assolutamente ambigua. ogni evento fisico è un'espressione analizzabile in due modi completamente diversi, uno causale e l'altro teleologico, entrambi validi, e nessuno dei due rigettabile, indipendentemente dal contesto.


Memorie del Sottosuolo Fedor Dostoevskij 

Cosa volete che vi dica su di un libro do Dostoevskij? Pure a provarci potrei dire di aver compreso forse giusto la superficie di un romanzo di questo grandissimo autore. Le mi sensazioni durante e dopo la lettura sono state di meraviglia, per la descrizione sconvolgentemente precisa di quanto abietto possa manifestarsi l'animo umano in chi cova risentimento per non essere stato all'altezza delle proprie stesse aspettative. Tutto quel che posso dirvi è di leggere Dostoevskij, con attenzione. Non ve ne pentirete.

Per tutta la vita non mi sono neppure potuto figurare un altro genere d'amore, e sono arrivato adesso al punto di pensare talvolta che l'amore consista proprio nel diritto spontaneamente concesso dall'oggetto amato di tiranneggiarlo. Nelle mie fantasie del sottosuolo non mi sono mai figurato l'amore se non come una lotta, che facevo cominciare sempre dall'odio e finire con l'asservimento morale. 


 Il Pugno dell'Uomo Davide Del Popolo Riolo

Ho conosciuto Davide come scrittore in un momento particolare della mia vita, durante la malattia di mio padre. Il suo "De Bello Alieno" mi aiutava a distrarmi e ha allietato le tristi giornate di allora. Ho accolto con piacere la sua vittoria del Premio Urania e mi sono fiondato nella lettura di questo romanzo che ho trovato ricco di pregi e scarso di difetti. La storia è interessante, la narrazione è agile e l'affresco dipinto incuriosisce il lettore. Davide poi è una persona simpatica e alla mano che ho avuto il piacere di incontrare di persona a StraniMondi nell'ormai neppure tanto vicino ottobre 2018. Posso solo sperare che continui a scrivere, perché di questo passo le sue qualità di scrittore miglioreranno sempre di più.


Guerra al Grande Nulla James Blish 

Si tratta di una rilettura. Avevo letto questo romanzo più di dieci anni fa, la sua pubblicazione su Urania mi ha convinto a rileggerlo. Per gli appassionati di fantascienza non ha bisogno di presentazioni, per gli altri dirò qualche parola: è la storia di una missione umana su di un pianeta in cui una razza aliena riesce a vivere in pace e senza conflitto in un mondo in cui non esiste il concetto di Dio e bene e male sono praticamente parole prive di significato. Il potenziale dirompente di questa idea lo capite da soli, spero, altrimenti non saprei proprio cosa dirvi.


La Società Aperta e i Suoi Nemici Karl Popper 

Stiamo parlando di uno dei libri più importanti che siano mai stati scritti. Popper è un pensatore fine, conosciuto soprattutto per aver messo in chiaro cosa distingue la scienza dalle altre pratiche umane non scientifiche. Spiegare in poche parole questo libro è complesso, impossibile condensare l'importanza di milleduecento pagine in poche righe. Per quanto mi riguarda è probabilmente il libro che da ora in poi nominerò quando mi si chiederà "qual è il libro che più ha contato per te".

Non esiste alcun criterio generale di verità. Ma ciò non legittima la conclusione che la scelta fra teorie concorrenti sia arbitraria: significa soltanto e molto semplicemente che noi possiamo sempre errare nella nostra scelta, che possiamo sempre vederci sfuggire la verità o che possiamo non raggiungerla, che non possiamo mai pretendere la certezza; che noi insomma siamo fallibili.


Homo Deus Yval Noah Harari

Un approfondito affresco dell'umanità vista dal di fuori (per quanto possibile visto che l'autore è anch'esso, udite udite, membro dell'umanità stessa). Si tratta di una spassionata analisi dei motivi per cui la storia umana è andata  come è andata, a cui si aggiunge una serie di motivi per cui potrebbe andare da ora in poi in maniera ben diversa. Tra i temi trattati vi sono il libero arbitrio, le definizione di libertà, intelligenza e coscienza. Cosa e chi siamo davvero? Cosa e chi saremo?

Come sanno bene tutti i contadini, di solito è sempre la capra più intelligente del gruppo quella che combina più guai – ed ecco perché la Rivoluzione agricola comportò un depotenziamento delle abilità mentali degli animali allevati. La seconda Rivoluzione cognitiva, sognata dai tecno-umanisti, potrebbe fare lo stesso con noi, producendo ingranaggi umani che comunicano ed elaborano dati molto più efficacemente che in passato, ma che riescono a malapena a prestare attenzione, a sognare o a dubitare. Per milioni di anni siamo stati scimpanzé evoluti. In futuro, potremmo diventare formiche di taglia gigante.


martedì 1 gennaio 2019

Rapporto letture 2018

Centoventisei libri letti nel 2018, ecco una brevissima panoramica su quelli più interessanti.

L'invenzione della Tradizione. Hobsbawm & Ranger
Dell'autore de "Il Secolo Breve" avevo già letto altro e proprio per questo mi sono procurato questo volume. Per gran parte una lettura non facile, appesantita da un eccessivo britannocentrismo (si può dire?). Eppure, soprattutto quando abbandona le isole britanniche per parlare di imperi coloniali (sempre britannici) in India e Africa le cose il livello di attenzione sale. Tra i passaggi più interessanti quello in cui l'autore afferma che la divisione in tribù con cui siamo abituati a pensare ai popoli africani sia un'invenzione dei colonizzatori alla quale gli africani si sono adattati. Se sia una forzatura, una parziale esagerazione o la pura verità io non saprei dirlo, ma di certo è qualcosa che fa pensare in relazione alle guerre "etniche" che nei decenni successivi alla decolonizzazione hanno insanguinato l'Africa.

Il Fattore Invisibile. Connie Willis
Un romanzo divertente, a volte scanzonato. Si parla di mode, teoria del caos, vi sono nella storia personaggi irritanti, capi fissati con gli acronimi e con le innovazioni forzate. La storia scorre liscia, divertente, non mancando di divertire mentre lascia qua e là spunti di riflessione. Il finale non delude le aspettative e lascia addirittura con il sorriso. Una di quelle letture che migliorano l'umore.

Sull'Amore. Jonah Lehrer
Di solito i saggi sull'amore parlano della cotta, dell'innamoramento, della passione. Invece Lehrer si concentra su quello che fa durare una coppia, su come alla passione si sostituisca lentamente un qualcosa di diverso, raramente raccontato da poeti e cantautori. Lehrer si concentra su questo qualcosa che alla fine permette di sentirsi felici.
I giorni migliori sono quelli in cui mi guardo attorno, guardo chi mi sta attorno, le persone del mio cuore, e penso: Questo è quanto. 

Fight Club. Chuck Palahniuk
Di questo romanzo è difficile parlare, leggendolo pensi di star leggendo una storia e poi scopri che invece stai leggendo altro. Si presta a più chiavi di lettura e certamente merita tutto il successo che ha avuto.
Il fight club non è football in tv. Non sei lì a guardare un gruppo di uomini che non conosci e che dall'altra parte del mondo si pestano dal vivo via satellite con uno scarto di due minuti di ritardo, pubblicità di birra ogni dieci minuti e interruzioni per l'identificazione dell'emittente. Dopo che sei stato al fight club, guardare football in tv è come guardare pornografia quando potresti fare ottimo sesso di persona.
Il fight club diventa la tua buona ragione per andare in palestra e tenere i capelli corti e tagliarti le unghie. Le palestre dove vai sono affollate di tizi che cercano di sembrare uomini, come se essere un uomo equivalesse ad avere l'aspetto che ha in mente uno scultore o un pubblicitario.
Come dice Tyler, anche un soufflé è bello pompato.

Il Mondo fino a Ieri. Jared Diamond 
Criticato perché rifiuta la visione romantica del buon selvaggio (ricordate Rousseau?), il libro descrive le differenze tra le società tradizionali e quelle moderne e contemporanee. Durante la trattazione Diamond tende a spiegare come, lungi dall'essere società pacifiche, le società tradizionali sono al contrario ben più guerrafondaie di quelle moderne. E proprio per questo motivo è stato aspramente criticato da diverse associazioni che si occupano di diritti degli indigeni, spaventate dal fatto che si potesse fare un uso politico e discriminatorio di questa convinzione. Al solito non si riesce a distinguere un fatto dalla sua strumentazione, il politicamente corretto ci seppellirà tutti.

Esperimenti Naturali di Storia. A cura di Diamond & Robinson
Una raccolta di saggi che tratta situazioni dicotomiche in cui da premesse simili ma con condizioni diverse per alcuni parametri sono evolute condizioni sociali e politiche differenti.

I Parassiti della Mente. Colin Wilson
Colin Wilson è un autore interessante e fortemente speculativo. Intenta una trama, scrive un romanzo, al solo scopo di sfruttare le pagine per parlare delle proprie elucubrazioni. Alla fine il romanzo è quasi inesistente, ma gli argomenti affrontanti sono sempre interessanti. Certo, a patto di prendere con le pinze quanto scritto.

Maze Runner 3 - La Rivelazione. James Dashner
Ultimo libro della trilogia, enormemente inferiore ai precedenti. L'impressione (diciamo la certezza...) è che Dashner non abbia saputo come tirarsi fuori da una situazione che aveva sì permesso la costruzione di atmosfere affascinanti e inquietanti, ma che oggettivamente pareva non avere una via di uscita semplice per un finale adeguato.

La Regina Rossa. Matt Ridley
Ricordate la Regina di Alice nel Pese delle Meraviglie? Ecco, il titolo è un omaggio a Lewis Carroll.
Si tratta di un saggio sull'evoluzione, sulla competizione per la vita, le risorse, la riproduzione.
Ogni creatura vivente è il risultato di una successione infinita di conflitti fra parassiti e corpi ospitanti, fra geni e altri geni, fra membri della medesima specie e fra membri di un sesso in competizione con l’altro sesso

4321. Paul Auster 
Un uomo, quattro vite. Come cambia la storia personale di un individuo a seconda di quello che accade appena prima della sua nascita? Situazioni diverse, premesse alternative che offrono narrazioni diverse.

L'età della Rivoluzione. Eric J. Hobsbawm
Autore già visto in cima a questo rapporto. Un'altra lettura interessante che consiglio agli appassionati.

La Combinazione Perfetta. Ken Liu
Ken Liu è un caso a parte. Scrittore assolutamente straordinario nel campo della narrativa breve. Prima di leggere questa antologia breve, avevo avuto già un incontro con i suoi racconti e quella volta rimasi estasiato. Per la prima volta infatti avevo letto un'intera raccolta e inserito ogni singolo racconto nella lista dei miei racconti preferiti.

Anime alla Deriva. Richard Mason
Letto nel contesto di un gruppo di lettura, storia complicata di un uomo e del suo amore per due donne. Bello, ben scritto e capace di catturare l'attenzione fino alla fine. Non è un libro che vi cambierà la vita, ma vale una lettura.

Dove Sono Tutti Quanti? Amedeo Balbi
Il tema è ormai un classico, il titolo prende spunto da una famosa frase di Enrico Fermi. Per chi è affascinato dalla domanda: "Se l'universo brulica di alieni, allora dove sono tutti quanti?" potrebbe essere un buon modo per iniziare a rispondere.

L'uomo che metteva in ordine il mondo.  Fredrik Backman
Regalatomi da una carissima amica, è la storia di un uomo, un vedovo, fieramente individualista, burbero e sempre borbottante. Il classico omaccione dal cuore d'oro, sempre sulle sue, ma pronto a sciogliersi di fronte alla tenerezza, ovviamente senza darlo a vedere. Un libro che mi ha commosso, nel racconto degli anni con la moglie, nella sua storia, nelle sue sofferenze e nel suo essere fieramente tutto d'un pezzo. Grazie Roberta per avermelo regalato.

Cloud Atlas. David Mitchell
Avevo visto il film al cinema, ormai diversi anni fa. Il romanzo è buono, ben scritto e interessante. Non mi fa gridare al capolavoro, ma è un buon libro. Forse anche un po' di più.

Il Terzo Scimpanzé. Jared Diamond 
L'uomo visto come un animale qualsiasi, partendo dal presupposto che le sue peculiarità non fanno di esso qualcosa di diverso dagli animali, ma sono parte integrante del suo essere animale. Diamond a me piace moltissimo, quindi non posso che consigliarvelo.

Il Campo dei Santi. Jean Raspail
Fantapolitica pura, invasione di masse disperate e affamate dal terzo mondo verso l'Europa. Ho trovato alcuni passaggi fortemente evocativi, altri illuminanti. Mette in evidenza certe stupidità e ingenuità. In altri casi invece ho trovato alcune espressioni gratuitamente razziste. Un libro difficile per le sue posizioni, che per forza di cose divide ed è osannato da chi ne appoggia le posizioni mentre è totalmente ignorato o criticato da chi le osteggia. A me gli schieramenti preconcetti non piacciono, il libro vale, il suo senso è valido. Certe esagerazioni sono da condannare, ma alle volte leggere qualcosa che non coccola i vostri preconcetti può farvi bene.

Regalami una Stella. Katie Khan
Ogni tanto è bello leggere un romanzo che scorre come acqua di fonte pur lasciando una forte malinconia e a tratti vuole ucciderti con l'inquietudine dei protagonisti. Una bellissima sorpresa, un romanzo toccante.

La Mia Africa. Karen Bixen
Letto nell'ambito di un gruppo di lettura, La Mia Africa è un libro affascinante ed estremamente interessante ai nostri occhi di Europei dell'Epoca Post- Coloniale. Il titolo è azzeccatissimo, leggerete un libro che parla di un mondo raccontato attraverso il filtro di una colonizzatrice (oggi diremmo una sfruttatrice), con pregi e difetti che questa condizione concede alla narrazione. A lettura terminata il giudizio complessivo è positivo, merita una lettura, per conoscere un mondo che è stato e che oggi è ben diverso.

Solo il Mimo canta al Limitare del Bosco. Walter Tevis
Cosa volete che vi dica? Ne ho già accennato in alcuni miei interventi sul blog. Un caposaldo della narrativa Utopica/Distopica e della Fantascienza in generale. Ho trovato la rilettura interessante, a distanza di una decina di anni dalla prima.

L'Affaire Moro. Leonardo Sciascia
Leonardo Sciascia non mi ha mai preso nella sua versione da narratore, ma come articolista e saggista non ha eguali. Appassioanto, preciso, intellettualmente onesto e chiaro ai limiti del maniacale. Leggere i suoi scritti è come affacciarsi da una finestra che permette di vedere indietro nel tempo, con una lucidità che i libri di storia e le versioni rivedute e corrette a cui siamo abituati si sognano.

La Fine del Sesso. Henry T. Greely 
Parla di riproduzione umana, affrontando temi fondamentali oggi e ancora di più nel prossimo futuro. La scienza e le nuove tecnologie offrono scenari fra i quali sarà necessario sapersi muovere con competenza e consapevolezza. Greely affronta la questione con particolare attenzione alle questioni morali e legali.

L'Industria della Felicità. William Davies
Chi controlla la felicità controlla il mondo. Chi controlla la vostra felicità controlla la vostra vita. Se questo non vi convince a leggerlo non serve aggiungere altro.

La Lunga Marcia. Stephen King 
Se non ricordo male è il primo romanzo di King, pubblicato sotto pseudonimo. Mi è piaciuto molto, ha tenuto alta la mia attenzione fino alla fine. Non è nulla di epocale, solo una gran bel romanzo. Non vi basta?

La Luna e i Falò. Cesare Pavese
Regalatomi da Roberta, che sa del mio sconfinato amore per la mia terra e il mio paese. Non ho potuto farlo mio completamente perché Pavese racconta di una vita che non ho vissuto, ma che in fondo è stata quella dei miei nonni, dei miei avi. Sono un paesano di Sicilia, cresciuto nel mondo che si avviava alla globalizzazione. Eppure di questo libro ho apprezzato e fatto mio moltissimo. Grazie Roberta.
Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo.

Le Nostre Anime di Notte. Kent Haruf 
La solitudine. E poi quel legame che si crea fra due persone che vogliono tenere un filo fra loro, e far compagnia ciascuno all'anima dell'altra.

R.U.R.  Karel Capek
In questa opera teatrale Capek introduce la parola Robot, già questo basterebbe a far venire voglia di leggerla. Come lettura non è il massimo, non è scritta per essere letta, ma recitata. Comunque, dato che difficilmente lo vedrete a teatro, io vi consiglio la lettura di queste centosessanta pagine. Perché il concetto di Robot è quanto di più prossimo alla vita di tanto di noi, se non tutti.

Piattaforma. Michel Houllebecq
Questo è un autore che a me piace sul serio. A volte trovo pesanti e noiosi gli spazi sovrabbondanti che dedica al sesso, ma in fondo questo potrebbe essere visto come un voler sottolineare la sua importanza nella vita e nella felicità dell'umanità. Houllebecq è provcatorio, rompicoglioni, stressante. I suoi libri sono scomodi, si leggono come se si fosse seduti "in pizzo". Ma alla fine lasciando sempre qualcosa. Che altro importa?

Anna sta Mentendo. Federico Baccomo
Immaginate un'app che vi permetta di sapere se chi vi scrive sta mentendo. Fatto? Bene, gustatevi il libro.

La Guerra contro gli Chtorr. David Gerrold
Ogni tanto ci vuole un bel libro di fantascienza che parla di una classica invasione aliena che però è diversa da qualsiasi altra invasione. Il mistero è fitto, tanto da permettere la pubblicazione di una intera saga. Il libro è bello, divertente e affascinante. Per gli amanti del genere.

Sistemi di Potere. Noam Chomsky
Chomsky si legge sempre con attenzione. Alle volte si può non condividere quello che dice, ma la sua critica alla politica occidentale e americana in particolare è lucida, quasi sempre, e interessante.

Lacci. Domenico Starnone
Preso al mercatino dell'usato su consiglio di Emma, è stata una bellissima sorpresa (sì, non ti ho concesso molta fiducia Emma). Ho trovato un libro sui legami, su come ci ingabbiano, su come allo stesso tempo sono indispensabili. Può piacere o meno, a me è piaciuto.

La Simmetria dei Desideri. Eshkol Nevo
Quattro ragazzi, amici da sempre, si ritrovano a guardare la finale dei mondiali e riflettono su come abbiano vissuto insieme le ultime finali ogni quattro anni. Ecco che parte un gioco, un modo per darsi degli obiettivi e guardare verso il futuro: scrivere su carta 3 obiettivi ciascuno e leggerli insieme alla prossima finale mondiale, per vedere quanto ci si è avvicinati al raggiungere le proprie speranze. Una storia toccante, umana, con la forza e le debolezze che sono parte inseparabile della vita umana.

L'Invenzione della Solitudine. Paul Auster
La prima parte del libro è una meditazione sulla morte del padre, sulla sua figura e sul rapporto fra i due. La seconda parte invece l'ho trovata meno interessante.
Niente è più terribile che trovarsi faccia a faccia con gli oggetti di un morto. Le cose di per sé sono inerti: assumono significato solo in funzione della vita che ne fa uso

Sunset Park. Paul Auster
Auster è capace di tratteggiare divinamente la psicologia dei suoi personaggi. Anche questo romanzo è pregno di introspezione, difficile rendersi conto che, nonostante tutto, le persone di cui leggiamo solo inchiostro su carta.

Il Problema dei Tre Corpi. Cixin Liu
Davvero notevole. Imponente, affascinante, intelligente e suggestiva. Temo corra un po' nel finale, ma la sensazione complessiva è di aver letto qualcosa di cui si parlerà in futuro come di una pietra miliare. Una trilogia meravigliosa.
La vita stessa è già il risultato di un incredibile colpo di fortuna. Così è avvenuto sulla Terra in passato, e così e sempre stato in questo universo crudele. Ma a un certo punto, l'umanità ha sviluppato l'illusione di avere il diritto alla vita, e che la vita possa essere data per scontata. Questa è la ragione fondamentale della vostra sconfitta.

Il Mondo di Ieri. Ricordi di un Europeo. Stefan Zweig
In tempi in cui università della vita fa pensare a masse di caproni che discettano sulla fisica quantistica avendo come titolo di studio la terza media alcolica, che effetto vi farebbe sapere che un centinaio di anni fa c'era gente ricca, studiata(!), appassionata di filosofia e letteratura latina e greca che decide di farsi qualche anno di università della vita? Questo libro è una lettura obbligata, perché offre una panoramica straordinaria su quello che è stata la Belle Epoque e poi la parentesi fra le due guerra. Le simmetrie con il mondo odierno sono inquietanti, ma non per i motivi che state pensando voi. Buona lettura.

Liberi Servi. Gustavo Zagrebelsky
Questo è un libro difficile, almeno per chi non conosce alla perfezione Dostoevskij, ma al netto di questo è un libro molto interessante.
è un’idea che avvolge tutto e non prevede alternative ed è quindi impolitica: l’assolutezza della legge del mercato, anzi dei mercati globalizzati, dove il legislatore che ha posto questa legge cogente s’è nascosto nell’invisibilità, nell’incontrollabilità, nell’inevitabilità, cioè nella sfera della necessità o del destino. Se la possibilità delle scelte è vietata, siamo fuori della politica o, almeno, della libertà politica.

Manifesto del Partito Comunista. Marx & Engels
Toccava leggerlo.

La Cultura del Piagnisteo. Robert Hughes 
Se vi siete anche voi stufati dell'eccesso di politicamente corretto, amerete questo libro.

I Destini Generali. Guido Mazzoni 
Un'amara riflessione su come negli ultimi cinquant'anni la vita psichica delle masse occidentali ha subito una metamorfosi molto profonda; tutti noi ne siamo stati trasformati e travolti. Oggi le categorie con cui di solito si giudica il presente, con cui si prende una posizione etico-politica sui problemi del nostro tempo, danno l'impressione di non cogliere la realtà, o perché si riferiscono a un futuro che, non rimandando più a un progetto politico, costituisce solo la proiezione di un desiderio, o perché si riferiscono a un passato che non tornerà.


venerdì 19 gennaio 2018

Rapporto Letture 2017

Come è ormai consuetudine mi accingo a scrivere poche righe sulle letture di questo anno che volge a conclusione. Il mio rapporto letture presenta un saldo finale di 76 libri tra romanzi, antologie e saggi.  Spendo qualche parola sui libri che mi hanno colpito, su quelli che più ho apprezzato oppure su quelli che semplicemente sono così conosciuti da meritare in ogni caso una citazione. Non si tratta di un sunto esaustivo, ma di una sorta di nota a margine, un dilettantesco gioco per tener traccia, anno per anno, delle letture che ho trovato più significative o che hanno semplicemente appagato il mio personalissimo palato letterario.

Il Mondo senza di Noi Alan Weisman
Avevo avuto modo di apprezzare l'omonimo documentario ed ho approcciato questo saggio con aspettative discretamente alte. Il libro non è esattamente quello che mi  aspettavo, la copertina è ingannevole. Il tema è quello, ma non è un racconto ipotetico di come cambierebbe il mondo con la scomparsa dell'uomo, è più un'analisi superficiale di come l'uomo ha influenzato l'ambiente in cui vive. Non mi ha convinto del tutto, forse anche a causa delle false premesse.

Tempesta di Spade. Il Banchetto dei Corvi. La Danza dei Draghi G.R.R.Martin
Gli ultimi tre volumi della fortunata (con pieno merito) saga di Martin. Mentre la serie tv si appiattisce verso un vuoto battagliare trascurando introspezione, approfondimento e intrighi di palazzo, la penna di Martin continua a tracciare segni che lasciano un'impronta indimenticabile. Inutile dire che si tratta di una delle poche saghe in cui con l'aumentare delle pubblicazioni il livello continua a restare altissimo. Ci facesse la grazia di scrivere gli ultimi due romanzi...

L'uomo che credeva di essere se stesso David Ambrose
La storia avvincente e conturbante di un uomo che scopre di non aver vissuto la vita che pensava di aver vissuto. O forse l'ha vissuta e adesso ne sta vivendo un'altra. Chiaramente non posso dirvi molto sulla trama, vi rovinerei il piacere di una eventuale lettura, ma se vi piacciono i romanzi introspettivi questo potrebbe essere una buona scommessa.

Faccetta Nera Arrigo Petacco
Un libro che ha il pregio di raccontare una storia così come è avvenuta, senza giudizi morali sugli uomini che ne hanno fatto parte. Racconta gli eventi e i meccanismi che portarono alla guerra in Abissinia e all'esasperazione degli attriti tra le grandi potenze del mondo e le potenze in ascesa come l'Italia e la Germania. Se volete andare oltre la retorica che divide il mondo in buoni e cattivi questo libro fa al caso vostro.

La Moglie dell'Uomo che Viaggiava nel Tempo Audrey Niffenegger
La storia di un amore che nasce nel modo più improbabile, attraverso viaggi nel tempo e contorsioni spaziotemporali. Un romanzo toccante, sul legame profondo che può venirsi a creare tra due esseri umani che intrecciano le proprie anime in maniera così inestricabile da non saper più separare ciò che era prima.

Progetto Marte Wernher von Braun
Il geniale ingegnere tedesco aveva realmente progettato una missione umana su marte. In questo romanzo mette per iscritto, chiaramente in forma "romanzata" il piano della missione. Più che un racconto è in realtà una descrizione minuziosa della realizzazione di tale impresa. Come romanzo non vale molto, ma si tratta di una curiosità storica di gran valore per qualsiasi appassionato.

Collasso Jared Diamond
Come le società scelgono di morire. Tratta approfonditamente il come e il perché del declino culturale, politico, militare delle società nella storia umana. Diamond avanza supposizioni e approfondisce il tutto con lunghe dissertazioni che mi hanno appassionato per la loro precisione. Un saggio affascinante, approfondito e ben scritto.

Metà della Terra Edward O. Wilson
Se considerassimo metà del pianeta una riserva naturale dalla quale ritirarci completamente? Riservare alla specie umana la metà del pianeta e abbandonare l'altra metà. La proposta provocatoria di questo saggio è che sia necessario, e fattibile, per salvare il pianeta dall'inquinamento e dalla devastazione. Chiaramente si tratta di qualcosa di inattuabile allo stato attuale, ma è pur sempre una lettura interessante.

Armi Acciaio Malattie Jared Diamond
Altro notevole saggio di Diamond. Perché una civiltà prevale su un'altra? Come le condizioni climatiche e geografiche influenzano il modo in cui una civiltà si sviluppa? Pur trovando questo questo saggio più prolisso di Collasso, ho comunque apprezzato tutti i capitoli. Si percepisce, leggendo l'opera, l'infinito amore per la conoscenza che trasuda da ogni pagina.

Arancia Meccanica Anthony Burgess
Un agile romanzo, reso famoso dall'omonimo film. Meno impressivo rispetto a quest'ultimo, ma certamente più introspettivo. Azzeccatissima l'espressione che dà il nome al romanzo e che viene ben spiegata da Burgess. Privare un uomo della capacità di compiere il male sembra una grande conquista per l'umanità nel suo complesso, ma un uomo che non può scegliere tra il bene e il male cessa di essere un uomo.

La Scimmia Nuda  Desmond Morris
Sulla bocca di tutti in seguito alla vittoria di Gabbani al festival nazionale, mi ha incuriosito abbastanza da spingermi a leggerlo. Agile volumetto, neppure tanto impegnativo. Per certi versi dissacrante, sicuramente divertente come non mi aspettavo. Non direi che sia poi eccezionale, ma può valere una lettura.

Risvegli Oliver Sacks
Un classico delle letteratura divulgativa in ambito medico, le storie di uomini e donne "risvegliati" dall'avvento di un nuovo farmaco. Sacks racconta la sua esperienza di medico a contatto con questi pazienti, la loro sorpresa nello riscoprirsi capaci di vivere e la delusione, lo sconforto, nello scoprire che gli effetti del farmaco sono irregolari e imprevedibili.

La Ragazza di Fuoco. Il Canto della Rivolta Suzanne Collins
Gli ultimi due romanzi del ciclo degli Hunger Games, ciclo che ho approcciato con molta diffidenza (il clamore mediatico scatena spesso i miei pregiudizi) e che invece mi ha riservato piacevoli sorprese. Intendiamoci, non parliamo di un capolavoro della letteratura, ma di un buonissimo Young Adult che mi ha appassionato e divertito.

Terrorismo Occidentale Noam Chomsky & Andre Vltchek
Chomsky è un pungolo, una provocazione ambulante che può servire a infrangere il monolitismo della vulgata occidentale sui buoni e sui cattivi. Come la Klein di NoLogo è notevole quando dissacra il capitalismo e i suoi tentacoli, è al contrario meno credibile quando tenta di proporre valide alternative forse perché incespica in versioni infantili di un socialismo anarchico (what?) in cui tutti sono buoni e fratelli.

Il Senso di una Fine Julian Barnes
Di questo libro lascio una citazione, se questa non vi convince a leggerlo siete delle brutte persone:
La storia è quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione.

Il Deserto dei Tartari Dino Buzzati
Certi libri li senti nominare per anni e forse proprio per quello li tieni a debita distanza. Poi quasi per caso finisci per leggerli e ti accorgi che non sono male, ma forse neppure quei gran capolavori immortali che qualcuno sembrava voler far credere.

La Via di Fuga James Dashner
Dopo aver visto con piacere il divertente "Il Labirinto" mi sono deciso a leggere il libro di cui questo è il seguito. Sembra un ciclo affascinante, il mistero mi incuriosisce e la storia è narrata benissimo. Un più che buono Young Audult a cui dare un'occasione.

Sottomissione Michel Houllebecq
Nella Francia del prossimo futuro un partito musulmano ottiene il potere grazie all'appoggio dei "moderati" contrari ad ogni costo alla destra nazionalista. Il risultato? L'immediata islamizzazione della società. Con conseguenze non proprio piacevoli per i nostri neppure tanto amati Radical Chic.
Houllebecq racconta tutto dal punto di vista di un professore universitario, lontano dalle disgrazie della povera gente e perfettamente in grado di mettersi a suo agio nel nuovo ordine sociale.

Saggio sulla Lucidità Saramago
Diciamoci la verità, l'idea è notevole. Lo sviluppo meno. Lo stile è da bocciatura. Mi tirerò addosso le ire di chi deve osannare i "maestri" a prescindere, ma periodi di 16 pagine senza un a capo sono illeggibilli. Non c'è sperimentazione che tenga. Per come è scritto Saramago rende pesantissimo un romanzo che poteva benissimo essere agile e scorrevole.

Le Tre Stimmate di Palmer Eldritch P.K. Dick
Ho sempre avuto difficoltà con Dick, ottime idee ma sviluppo ben distante dai miei gusti. Questo è stato quindi una piacevolissima sorpresa. Il solito Dick che catapulta il lettore in un dedalo di pagine in cui è impossibile stabilire cosa sia reale.

La Possibilità di un'Isola Michel Houllebecq
Seconda lettura di Houllebecq, ancora una volta il protagonista è benestante (anzi, in questo caso è ricco) e vive una vita distante dalle masse per le quali prova un distintivo disgusto. Cinico, disincantato, solo per visione personale del mondo, viene in contatto con una setta che promette la vita eterna. E realizza qualcosa che non lo è ma può ricordarla.

Oltre il Cielo Renato Pestriniero
Seguito del racconto "Una Notte di 21 Ore", nel volume oltre a quest'ultimo è presente anche il racconto Nè Ariel Nè Calibano. Pestriniero indaga l'io più profondo dell'animo umano, le paure, le speranze, i sogni e gli incubi più oscuri. Pecca, forse, di una sorta di tentativo moralizzante, di un ingenuo pacifismo tipico di chi dimentica che la vita, da miliardi di anni, è lotta.

I vostri padri, dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre? Dave Eggers
Un giovane fallito, disoccupato e con problemi relazionali, rapisce un astronauta, un insegnante in pensione, politico, persino la propria madre, allo scopo di interrogarli e trovare risposte alle sue domande. Vuole indagare i perché dei suoi fallimenti, finendo per trovare in chiunque la colpa di tutto, tranne che in se stesso.

Player One Ernest Cline
Certi romanzi sono viaggi in un mondo fantastico, divertimento allo stato puro, tanto che perdoneresti qualsiasi ingenuità, qualsiasi imperfezione, perché in fondo assumono i toni della fiaba. Questo è Player One, un inno al consumismo degli anni 80, ai videogiochi, alla musica, ai film. Se ha divertito chi è nato alla fine di quegli anni, non potrà che essere amato da chi li ha vissuti.

Il Rosso di Marte Kim Stanley Robinson
Ammetto che le aspettative riposte in questo romanzo erano altissime. Descritto come il primo di una trilogia che rappresenta una epopea straordinaria, mi ha un pizzico deluso. Intendiamoci, non è per niente male, anzi, ma l'ho trovato sterile, come se pur restando impresso nella memoria non riesca tuttavia a farsi amare.

Mono No Aware ed altre storie di Ken Liu
Ne ho trovato una versione sul web che contiene anche un quinto racconto, di seguito riporto i titoli dei racconti che compongono l'antologia con l'aggiunta del quinto alla fine. Ken Liu narra storie ricche di introspezione, che indagano gli adattamenti umani alle nuove tecnologie. Mai, in vita mia, avevo amato così una antologia. Mai avevo amato così tanto ogni singolo racconto. Inutile dire che è andato dritto nell'elenco dei miei libri preferiti.
Simulacro
Mono No Aware
Restare indietro
Del tutto altrove, vaste mandrie di renne
L’uomo che mise fine alla Storia

Il Cerchio Dave Eggers
Conoscere è bene, conoscere tutto è meglio. La pervasività dei social, il sogno di sapere e controllare tutto. Il sogno della totale sicurezza, se tutto può essere monitorato si possono evitare crimini e tragedie. Eppure, tanto più si stringono le maglie della sicurezza, tanto più si limitano le libertà personali. Libertà e sicurezza sono legate in una sorta di equazione di Schrodinger da cui risultano decisamente inversamente proporzionali.





lunedì 13 novembre 2017

Non è solo calcio

Appena finita la partita ricevo il messaggio di un mio carissimo amico: Tante cose possono succedere, ma questa è una cosa che mai avrei pensato di vedere nella vita.
Rinviamo le discussioni sul problema declino del calcio italiano, parliamo di queste qualificazioni e di questo spareggio.
Il secondo posto in un girone in cui gioca la Spagna è qualcosa che si mette in conto, a livello di singoli non c'è confronto ed erano i favoriti per la qualificazione diretta. Nulla da dire su questo, semmai sul modo in cui la squadra ha giocato il girone e le ultime partite, ma in ogni caso il risultato secondo posto non è un fallimento.
Capitolo spareggio: il sorteggio ci presenta l'avversario più difficile tra le varie scelte, ma resta il fatto che siamo favoriti e quindi dobbiamo passare. Punto. All'andata giochiamo male, ma neppure loro brillano, sfortuna vuole che riescano a segnare grazie ad un tiro deviato. Noi prendiamo un palo e nel primo tempo sfioriamo il vantaggio con il colpo di testa di Belotti.
Al ritorno giochiamo solo noi, loro si chiudono dietro e basta (ricordatevene la prossima volta che qualcuno si lamenterà del catenaccio delle italiane) Mi permetto poi di chiedere se è veramente il caso di prendere lezioni di sportività da una squadra il cui portiere gettava fuori ogni rimessa dal fondo giusto per rosicchiare due o tre secondi in più. Sfioriamo il gol più volte, prendiamo una traversa, ma niente... il gol non arriva. Fine. Siamo fuori.
Valutazione tecnica: questi siamo, c'è poco da fare. Immobile e Belotti sono forti nel campionato italiano, ma hanno fino ad ora fallito tutte le prove internazionali. Gabbiadini, che pure oggi ha giocato bene, in Inghilterra fatica pure a tirare la carretta in una squadra di bassa classifica, Insigne brilla al Napoli ma in nazionale è un fantasma. Insomma, posto che chiaramente il problema non è stato in difesa, nel reparto avanzato siamo veramente deboli, prova ne è il fatto che in 180 minuti contro una squadra chiusa a riccio non siamo riusciti a segnare.
Capitolo allenatore: Ventura si è dimostrato palesemente inadeguato a guidare questa squadra alla quale non è riuscito a dare nessuna identità. Per vedere il carattere e un'idea minima di gioco abbiamo dovuto aspettare la partita della morte e una squadra che ci aspettava rintanata nella sua area.
Breve parentesi sul concetto di sportività: sento più volte diverse persone criticare il concerto italiano di sportività, secondo queste persone noi ne saremmo carenti. Non parliamo poi dei fischi all'inno (deprecabili, assolutamente), di cui però certi "italiani" si accorgono solo quando sono gli italiani a macchiarsi di tale gesto (chi ha visto qualche partita internazionale sa che lo hanno fatto anche i Francesi e gli Inglesi, giusto per citare popoli più "civili e sportiti").
Ma torniamo a noi. Da tutto questo bisogna trovare la scossa. Chiaro, chiarissimo, che il movimento è in declino, non lo scopriamo adesso, ma il calcio italiano vive una situazione identica all'Italia nel suo complesso: ai vertici vi sono politicanti incapaci di un qualsiasi progetto a medio-lungo termine, il nuovo che avanza è il figlioccio di cotanta meraviglia dirigenziale. Vi ricorda nulla?
Qualche anno fa a un certo Roberto Baggio (non pronunciare il Suo nome invano) fu affidato il compito di supervisionare il movimento calcistico giovanile italiano. Dopo qualche mese l'ex Divin Codino rassegna le dimissioni affermando che non accetta di fare da bella statuina, se la federazione è veramente interessata a realizzare qualcosa lui resta disponibile, ma finché tutte le sue proposte restano ignorate preferisce evitare di occupare una poltrona vuota. Rende l'idea di come siamo messi?
Dispiace. Dispiace per Buffon che chiude così la sua immensa storia con questa maglia, con delle parole maestose a fine partita, chiude Barzagli e con lui De Rossi. Chiudono oggi gli ultimi tre veterani di Berlino. Chiude, probabilmente, anche Chiellini. Ci sarà da rinnovare, da cambiare tutto. Sperando che si cambi veramente, e non al solo scopo di lasciare tutto com'è.
Io però vorrei tenermi in mente un'immagine precisa: Florenzi che bacia la palla prima dell'ultimo calcio d'angolo. In quel momento mi sono sentito in campo con lui, come quando da bambino sognavo di vestire un giorno quella sua stessa maglia. Florenzi. Ecco, lui meritava di andare al mondiale. Chi invece merita pienamente di restare a casa è chi in campo non va. Chi sta dietro la scrivania e decide.
Facciamo ripartire questo calcio da Florenzi, il ragazzo di Vitinia che dopo un gol corre ad abbracciare la nonna venuta per la prima volta allo stadio. Perché non è solo calcio, ma emozioni. Intense, drammatiche e meravigliose emozioni.





lunedì 6 febbraio 2017

Universo


Questo è un pezzo che scrissi e pubblicai il 4 Marzo 2012. Ritengo abbia ancora tanto da dire.

 

Universo


In un romanzo di Robert Anson Heinlein gli occupanti di una astronave generazionale dimenticano, ad un certo punto, non solo lo scopo del loro viaggio, ma scambiano anche lo spazio artificiale e limitato in cui si trovano per l’intero universo. Una astronave generazionale è una nave spaziale che viaggia nello spazio da un pianeta d’origine verso le stelle, alla ricerca di un nuovo pianeta abitabile, ed in cui, a causa delle immense distanze interstellari e degli enormi tempi necessari per attraversare tali distanze, gli uomini si trovano a vivere per generazioni e generazioni, per decine o centinaia di anni. In tali condizioni basta un niente per far scoppiare una crisi, magari a causa della fragilità psicologica di chi si ritrova su un pezzo di metallo e sa che trascorrerà tutta la vita senza mai vedere la fine del viaggio, sorte che potrebbe toccare forse ai suoi nipoti, o ai nipoti dei nipoti. Heinlein immagina che a causa di una di queste crisi le generazioni successive perdano coscienza del luogo e della condizione in cui vivono, fino a convincersi che lo spazio in cui si trovano sia l’universo, e non soltanto un vascello spaziale che vagabonda nel vuoto. I personaggi di Universo ignorano che fuori esista qualcosa, ignorano le proprie origini ed il proprio destino, finendo per regredire ad uno stadio quasi animalesco in cui l’unica preoccupazione è la semplice sopravvivenza. Universo, oltre ad essere un romanzo estremamente interessante ed una pietra miliare della fantascienza, è una efficace metafora della condizione attuale dell’umanità. Frastornata dalla vita quotidiana l’umanità è incastrata in un meccanismo che svuota di significato la sua stessa esistenza, ed a nulla valgono i pallidi palliativi offerti dai farmaci antidepressivi, che servono solo a nascondere i sintomi, o la ricerca del senso nella religione. La verità, nuda e cruda, è che non esiste un senso nel nascere, crescere, vivere e infine morire nella svilente società dei consumi e della perversa logica imperante dell’accumulo e dello sperpero. E non esiste un senso nel dedicare quello che dovrebbe essere il tempo dell’uomo, quello in cui l’uomo può tornare persona e non più macchina finalizzata al salario, alla ricerca di svaghi a loro volta disumanizzanti perché, semplicemente, si è incapaci di immaginare altro, o di interessarsi ad altro. Non esiste un senso nel lavoro automatizzato sei giorni su sette condito dal settimo giorno santificato al centro commerciale o alla televisione. Non esiste un senso perché quello che viene identificato come l’universo è semplicemente un modo di vivere temporaneo per l’umanità, seppur forse eterno per l’individuo, in un luogo a sua volta transitorio ed in condizioni instabili e altrettanto fragili.

La società occidentale in cui viviamo non è universale, nel tempo e nello spazio. Neppure la metà del pianeta terra vive in questa società, neppure un terzo degli abitanti del pianeta. La società occidentale è transitoria, non è sempre esistita e non esisterà per sempre. L’era dei consumi non è l’Universo, New York non è l’Universo, neppure Londra e Parigi sono l’Universo. Terribilmente banale, scontato, eppure nessuno di noi pensa realmente al fatto che il favoloso mondo del nuovo millennio è sconosciuto ai due terzi degli abitati del nostro stesso pianeta, nessuno di noi riflette veramente sul fatto che il proprio modello di vita non è Universale, ma transitorio, relativo, fragile. Nessuno di noi riflette veramente sul fatto che questo non è il migliore dei mondi possibili, o quantomeno che questo non è l’unico degli Universi possibili.

Si potrebbe obiettare che l’umanità non è mai stata diversa, che neppure nel passato è sfuggita a questa logica, del resto l’uomo delle caverne scambiava il suo ambiente per l’Universo, così come il contadino o il Signorotto medievale. Eppure il paragone non è del tutto convincente, poiché l’umanità del ventunesimo secolo ha a sua disposizione gli strumenti per rendersi conto della propria condizione e per comprendere la differenza fra il tutto e la parte. Semplicemente, all’umanità del ventunesimo secolo, non importa. L’umanità, per la prima volta nella sua storia dotata di occhiali capaci di spingere lo sguardo lontano, abbassa lo sguardo ai suoi piedi e perde l’occasione di scoprire ciò che la circonda. Trecento anni fa chiunque avesse avuto la possibilità di godere di una istruzione prolungata per 8-10 anni avrebbe manifestato quantomeno un forte interesse per l’Universo, per le Scienze, la Filosofia, per il “Tutto”. Oggi che l’istruzione per almeno 8-10 anni è diventata la norma il massimo della curiosità che l’uomo medio riesce a raggiungere è scoprire chi presenterà il prossimo festival di Sanremo. Logico che si percepisca un qualcosa di sbagliato, ovvio che si finisca per sentirsi soffocati da una società con così tante potenzialità eppure così frivola ed animalesca al tempo stesso.


Ma quale altro discorso è possibile se gli “integrati” hanno trovato il loro rifugio tra coloro ai quali, e sono i più, la televisione, lo stadio, la moda, lo shopping hanno fornito gli opportuni strumenti di rimozione e di ottundimento di sé? E chi si rifiuta di consegnarsi all’ottundimento, perché ancora dispone di una discreta consapevolezza di sé, a chi si rivolge quando incontra non questo o quel dolore, intorno a cui si affollano le psicoterapie, ma quell’essenza del dolore che è l’irreperibilità di un senso?

Qui le psicoterapie non servono perché non è “patologico” come si vorrebbe far credere, porsi domande, sottoporre a verifica le proprie idee, prendere in esame la propria visione del mondo per vedere quanto c’è di angusto, di ristretto, di fossilizzato, di rigido, di coatto, di inidoneo, per affrontare i cambiamenti della propria vita e i mutamenti così rapidi e imprevisti del mondo.

[I Miti del Nostro Tempo, Umberto Galimberti, pag. 154]


In queste condizioni la depressione non è patologica, così come non può essere patologico aver paura in equilibrio su una fune tesa fra due grattacieli. L’umanità non può aspettarsi di vivere bene chiusa in un recinto, come pecore, a meno di estirpare e gettare via la sua stessa “Umanità”. E la frivolezza della nostra nuova umanità si manifesta continuamente, sia nella scelte scelte quotidiane, sia nel modo di porsi nei confronti dei grandi temi come la Vita, l’Universo, e Tutto Quanto, come direbbe Douglas Adams. Non c’è da stupirsi quindi se si finisce per scambiare il contenuto per la confezione, così che nelle scuole si dedica più tempo ad insegnare le figure retoriche che non a studiare il contenuto di un opera. Quando nel 2010 fra le tracce della prova di italiano agli esami di maturità i candidati si sono trovati di fronte un saggio sul tema “Siamo Soli?” nessuno stupore di fronte alle grette e rivelatrici reazioni del mondo accademico e della società in generale. Di fronte ad una traccia d’esame che chiedeva allo studente di affrontare il tema della vita fuori dal pianeta Terra la reazione universale è stata di scherno:<< ma come?? adesso abbiamo gli ufo alla maturità? Come siamo caduti in basso>>.
Si! Siamo caduti in basso, veramente in basso, se coloro i quali si ritengono uomini e donne di cultura considerano il tema della vita nell’Universo un tema ridicolo e frivolo è il momento di alzare bandiera bianca. Se coloro i quali, pur avendo teoricamente gli strumenti per alzare lo sguardo fuori dalla culla verso ciò che esiste là fuori, continuano ostinatamente a mirarsi i lacci delle proprie scarpe allora dimentichiamo pure ciò che vi è là fuori, chiudiamoci nella nostra casetta, ammiriamone i muri e cantiamo le lodi al pavimento ben lucidato. Di fronte ad uno dei temi più profondi che la Scienza e la Filosofia abbiano mai affrontato la reazione dell’uomo comune ed in buona parte anche di quello che oggi passa per uomo di cultura è di sdegno e di scherno, del resto la vita è fatta di priorità ed ognuno ha le proprie…


«“O frati,” dissi, “che per cento milia

perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia

d’i nostri sensi ch’è del rimanente
non vogliate negar l’esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,

ma per seguir virtute e canoscenza”.»

(vv. 112-120, Dante Alighieri)


L’Universo, com’è già stato notato in altre sedi, è un posto maledettamente grande, cosa che, per amore di un’esistenza quieta, la maggior parte della gente finge di non sapere.

Molti sarebbero anzi pronti a trasferirsi in luoghi ancora più piccoli di quelli che riescono a concepire con la mente, e di fatto non sono poche le creature che lo fanno.

In un angolo del Braccio Orientale della Galassia si trova il grande pianeta di foreste Oglaroon, la cui popolazione «intelligente» vive tutta quanta su un unico noce abbastanza piccolo e affollato. Su tale albero gli Oglarooniani nascono, crescono, fanno l’amore, scrivono intagliando la corteccia articoli filosofici riguardanti il significato della vita, l’inutilità della morte e l’importanza del controllo delle nascite, combattono alcune guerre di minima entità, e infine muoiono legati alla parte di sotto dei rami più esterni e inaccessibili. Gli unici Oglarooniani che lasciano il loro albero sono quelli che vengono sbattuti fuori per avere commesso il crimine nefando di chiedersi se qualche altro albero potesse ospitare la vita o se gli altri alberi fossero comunque qualcosa di diverso da semplici allucinazioni prodotte dall’avere mangiato troppe oglanoci.

Benché un simile comportamento possa sembrare strano, non c’è forma di vita nella Galassia che non si sia resa colpevole in qualche modo dello stesso errore, ed è proprio per questo motivo che il Vortice di Prospettiva Totale suscita un orrore indicibile.

Quando infatti si viene messi nel Vortice si ha per un attimo la visione globale di tutta l’infinita, inimmaginabile immensità della creazione, e in mezzo a questa immensità si ha modo di distinguere un segnale minimo, minuscolo, microscopico, che dice Tu sei qui.

(Ristorante al Termine dell’Universo – Douglas N. Adams)